Kefalonia
















 

LA CULTURA A CEFALONIA

Nel corso del XV secolo, grazie al fatto di essere sotto l’egemonia veneziana e non turca, Cefalonia e le isole dello Ionio sono le uniche zone della Grecia in cui avviene una rapida fioritura culturale che si estende a tutti i campi dell’arte e che non si era mai avuta prima nella storia dell’isola.
Le isole sotto il dominio veneziano subirono un’occupazione raffinata e culturalmente progredita che trasmise loro gli elementi della cultura occidentale, al contrario di ciò che avveniva nel continente greco che visse privo non solo della sua libertà come nazione, ma anche di quella di pensiero e di espressione. Gli abitanti delle isole Ionie, e di Cefalonia in particolare, non furono però sterili ricevitori delle influenze occidentali, ma gli artisti ed i letterati locali presero gli elementi stranieri e li mescolarono con le loro caratteristiche popolari.

LETTERATURA

A Cefalonia, come anche nelle altre isole Ionie in Grecia, la letteratura conobbe una grande fioritura durante il XVIII secolo.
I letterati di Cefalonia si distinsero nella poesia, nella prosa, nella traduzione, nella ricerca archeologica e nella filosofia.
I più famosi sono: Andreas Laskaratos (scrisse liriche, satire e prosa), Spyridon Marinatos (archeologo) e Babis Anninos (poeta e giornalista).


PITTURA

A Cefalonia, come a Zante, vissero e operarono diversi pittori di immagini sacre provenienti da diverse zone della Grecia.
Inizia così a svilupparsi nelle isole Ionie, nel XVIII secolo, una eccezionale produzione di arte figurativa, dove la pittura occupa il primo posto.
L’influenza occidentale è evidente e gli elementi italiani si mescolano alla tradizione cretese, dando vita ad una grande svolta stilistica.
I più importanti esponenti della pittura sacra sono: Emmanouil Tzanes, Ilias Moschos, Ilias Lambardos e infine Stephanos Tzankarolas.
Sfortunatamente il violento terremoto del 1953 ha pesantemente danneggiato le chiese di Cefalonia e molti capolavori vennero distrutti.
La pittura non ebbe solo carattere sacro e nel XIX secolo si diffuse la pittura laica che ebbe diversi esponenti.


SCULTURA

Dal XVI secolo a Cefalonia cominciò a fiorire l’arte della scultura, ed in particolar modo la scultura in legno, che compare soprattutto nelle chiese ornandole con troni prelatizi e iconostasi dalla raffinata lavorazione.
Molte di queste opere sono andate distrutte durante il terremoto; alcune però si sono conservate in chiese o sono esposte nella collezione del Museo Storico Koryalenio.
Opere in marmo dello scultore del XIX secolo Gheorghios Bonanos si trovano nello stesso museo e nel cimitero di Argostoli.


ARCHITETTURA

Già nel XVII secolo la fioritura nelle arti e nelle lettere è accompagnata da un sorprendente sviluppo dell’architettura.
C’è una chiara tendenza verso i modelli occidentali, ma nel contempo viene conservato un colore tipico delle isole Ionie.
Nei capoluoghi di Argostoli si trovavano dimore signorili, case popolari molto ben curate e numerosissime chiese che nel loro insieme rivelano l’alto livello di sviluppo dell’architettura delle Ionie.
Nello stesso tempo i veneziani si presero cura delle opere di difesa e di pubblica utilità: strade, ponti, edifici pubblici etc.
In seguito, con la diffusione del neoclassicismo in Europa, nuove forme cominciano a caratterizzare edifici pubblici e abitazioni private.
La casa a Cefalonia ha un aspetto borghese e ricorda le case della Grecia continentale. Sfortunatamente la maggior parte delle belle costruzioni che ornavano Argostoli, le case popolari di campagna e le chiese con i loro bellissimi campanili non ci sono più.
Si conservano pochissimi esempi che ricordano la signorilità e la sobrietà dell’isola di Cefalonia. Alcuni edifici e chiese sono stati ripristinati nella loro forma originale con grande rispetto e con grande cura dandoci così un’immagine di com’era Cefalonia prima del sisma.


MUSICA

La ricca tradizione musicale dell’isola di Cefalonia ha origine in tempi lontani. Durante il dominio veneziano si sviluppa e riceve, come naturale, l’influenza occidentale, senza però esserne sottomessa.
Skiadaresis, un eminente professore di Cefalonia studioso di musica, nel suo articolo “Arietta e cantada nella loro autentica forma cefalonita” riporta che l’Arietta è nata a Cefalonia e precisamente a Lixouri, arrivando poi a Zante col nome di “Arekia”.
L’Arietta, nota dagli inizi del XIX secolo, all’inizio era cantata da un trio, successivamente però divenne un quartetto.
Le “Ariettes” continuano ancora oggi ad essere cantate a Lixouri dai pescatori tradizionali; il primo comincia a cantare da solo e seguono i rimanenti della compagnia, ma senza l’accompagnamento di uno strumento musicale.
La cantada popolare si differenza dall’arietta poiché la chitarra dà all’inizio il tono ed il ritmo e accompagna la canzone del gruppo.


DANZA

Erano molte le vecchie danze di Cefalonia che venivano ballate nell’isola anche fino ad alcuni anni fa durante le sagre, a carnevale e nelle feste private.
Le più note erano il “balos” locale, il “diplòs”, il “ghyres”, lo “zonaratikos”, il “syrtos” ed altre.
In alcune sagre rivivono ancora accompagnando lo spontaneo divertimento degli abitanti dell’isola di Cefalonia.
Oggi associazioni locali e gruppi di danza cercano di conservare vivi i ricordi e di fare in modo che non si perda questo preziosissimo bene della tradizione di Cefalonia.


TEATRO

Grande fu il contributo del teatro italiano nella creazione di un pubblico amante del teatro a Cefalonia.
Inizialmente varie compagnie teatrali italiane itineranti davano di volta in volta delle rappresentazioni in lingua italiana e in luoghi adatti per l’occasione.
Dagli inizi del XIX secolo in poi, però, cominciarono a venire organizzate delle rappresentazioni teatrali in lingua greca.
All’inizio erano dei dilettanti, ma in seguito, l’arrivo del maestro Neophytos Vamvas, arrivato a Cefalonia per insegnare la letteratura greca antica, improvvisò una scena con drammi greci antichi recitati in greco antico.
Il pubblico ne fu veramente entusiasta e provò una grande commozione.
Ben presto il teatro acquisì molti seguaci tanto che si sentì la necessità di creare una scena teatrale stabile. Fu costruito allora il rinomato teatro di Cefalonia “Kephalos” ad Argostoli, che fu inaugurato nel 1859 con la rappresentazione della “Traviata” di Verdi.
Questo teatro conobbe grandi glorie con la messa in scena di opere di molti classici, greci e stranieri, ed anche di diversi scrittori teatrali di Cefalonia.
Più tardi venne creata una scena teatrale estiva ad Argostoli, nonché un teatro comunale a Lixouri.




 
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